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Museo Comunale della Miniera di Zolfo di Cabernardi

Oggetti da lavoro e lo zolfo

Il Museo della Miniera di Zolfo, inserito nell’itinerario turistico Musei da Scoprire in virtù dell’appartenenza del Comune di Sassoferrato all’Associazione Museale della Provincia di Ancona, è ubicato nel cuore della Frazione di Cabernardi, in via Contrada Nuova, n. 1.

La sede espositiva è disposta su cinque ampie sale e su un lungo corridoio, al primo piano dell’ex edificio scolastico. Un suggestivo itinerario attraverso il quale il visitatore si trova ad essere idealmente calato in una realtà industriale di un’epoca ormai lontana, a cavallo di due secoli (dagli ultimi tredici anni dell’800 alla metà inoltrata del ‘900).

Una realtà in cui operavano mediamente 1.600 minatori, per lo più impiegati in un duro e pericoloso lavoro nel sottosuolo, alle dipendenze della “Montecatini”, la Società proprietaria della miniera dal 1917 al 1959.

Il Museo illustra la storia di quello che per lunghi anni è stato il più importante centro minerario solfifero d’Europa, la cui attività costituiva l’elemento trainante dell’economia dell’intera zona.

Ottanta anni di attività industriale sono “raccontati” attraverso le numerose testimonianze della vita di miniera che il Museo ospita.

Attrezzi da lavoro, materiali per l’estrazione del minerale, maschere anti-gas, caschi da minatore, martelli pneumatici, lampade, planimetrie ed il plastico della miniera con i due principali pozzi illustrano in maniera significativa, l’attività dei minatori ed anche la durezza di lavoro d’altri tempi.

Oggetti che, pur immobili e silenti, sembrano parlare, raccontare la vicenda umana e lavorativa di quegli uomini che, ammantati di fatica e di sudore, li hanno indossati, usati, oliati, consumati e, forse, persino amati.

In esposizione anche la materia prima della miniera, lo zolfo, presentato in pezzi di materiale grezzo, così come veniva estratto, ed anche sotto forma di cristalli, di “pani” del peso di 50 Kg e allo stato puro dopo il processo di lavorazione.

Oltre allo zolfo, l’esposizione presenta tanti altri minerali del sottosuolo (pirite, aragonite, rame, fluorite, quarzo ecc.), donati dai minatori di Cabernardi che, a seguito della cessazione dell’attività estrattiva dello zolfo, furono trasferiti dalla Società Montecatini in altri siti minerari.

Suggestiva anche la sala che ospita il materiale fotografico (oltre 200 pezzi) ed i ritagli di giornali d’epoca: una rivisitazione di oltre mezzo secolo di storia che testimonia non solo la vita di miniera, le attività ad essa connesse ed i drammatici momenti che ne precedettero la chiusura, ma anche momenti ricreativi e di festa dei minatori e delle loro famiglie.

Per maggiori e più dettagliate informazioni consultare il sito internet: www.minieracabernardi.it

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