Comune di Sassoferrato Sassoferrato Cultura

Civica Raccolta d'Arte

Sala d'ingresso

La Civica Raccolta d’Arte comprende ventisei pregevoli dipinti databili dal Quattrocento alla fine del Settecento. Le opere provengono da chiese, conventi, confraternite e collezioni private della città e del territorio, da dove avrebbero potuto irrimediabilmente disperdersi. Ormai da diversi anni, anche a causa del terremoto che ha colpito la regione nel 1997, le opere erano presentate in modo provvisorio o conservate in depositi non fruibili dal pubblico. La Raccolta è ora allestita stabilmente in un percorso coerente, nella prestigiosa sede di Palazzo Oliva, edificio costruito nel XV secolo dal Cardinale Alessandro Oliva (1407-1463), illustre personaggio sassoferratese. Le opere sono state restaurate grazie ai finanziamenti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Marche, della Provincia di Ancona e del Comune di Sassoferrato, a cura della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici delle Marche - Urbino.

La visita è un sintetico itinerario nell’arte dalla fine del Medioevo all’età barocca. Dagli altari delle chiese di Sassoferrato le tavole riflettono con prudenza le novità del primo Rinascimento: Pietro Paolo Agabiti (1465 o 1470 - 1540) è vicino per stile alla pittura veneta, ma scandisce le figure entro portici ben ritmati in una soluzione neoquattrocentesca volutamente arcaizzante. L’armonia perfetta tra individualità e universalità, tra natura e cultura propria dell’arte di Raffaello sarà determinante per gli sviluppi della scuola pittorica locale, permeandola di classicismo.

Tra le opere che compongono la Raccolta figurano due tele di Giovan Battista Salvi (Sassoferrato 1609 - Roma 1685), il grande pittore universalmente conosciuto come Il Sassoferrato, protagonista del classicismo europeo. Avviato alla pittura dal padre, artista sassoferratese di un certo rilievo, il Salvi si trasferisce a Roma dove incontra il favore entusiasta della committenza aristocratica. Prendendo a modello i grandi maestri del Rinascimento e del Barocco Il Sassoferrato dimostra la propria abilità perché li migliora e corregge, riducendo all’essenziale la composizione e raggiungendo una qualità perfetta di esecuzione. Le sue opere avranno un tale successo da diventare esemplari, continuamente replicate nei secoli successivi. La loro diffusione dimostra il grande successo della formula espressiva elaborata dal Sassoferrato, uno straordinario linguaggio universale, classico, comprensibile ad ogni livello, diremmo oggi “globale”.

Gli altri dipinti della Raccolta appartengono ad autori in massima parte di scuola marchigiana.

Ritratto degli uomini illustri di Sassoferrato: L’umanista Niccolò Perotti, il cardinale Alessandro Oliva, il giurista Bartolo da Sassoferrato e il medico Gianlorenzo Chirurgi (da sinistra verso destra) - Scuola toscana
dipinto, tempera su tavola - metà Sec. XVI - proveniente dal Palazzo Comunale di Sassoferrato;

Annunciazione - Petro Paolo Agabiti (1470 circa – 1540)
dipinto, olio su tavola - prima metà del Sec.XVI - proveniente dalla Biblioteca Civica, pervenuta forse dalla chiesa di Santa Margherita in Paravento, Sassoferrato;

Madonna con Gesù bambino in trono con due santi vescovi e il committente inginocchiato - Pietro Paolo Agabiti (1470 circa - 1540)
dipinto, olio su tavola - prima metà del Sec. XVI - proveniente dalla chiesa di San Facondino, Sassoferrato;

Trittico raffigurante la Madonna con Gesù bambino in trono, San Marco Evangelista e Santa Maria Maddalena - Pietro Paolo Agabiti (1470 circa – 1540)
dipinto, tempera su tavola - 1511 - proveniente dalla chiesa di Santa Maria, Catobagli (Fraz. di Sassoferrato);

Gesù Cristo Crocifisso, con la Madonna e San Giovanni Evangelista - Giovan Battista Salvi, detto il Sassoferrato (Sassoferrato 1609- Roma 1685) - terzo/quarto decennio del Sec. XVII
dipinto, olio su tela - terzo/quarto decennio del Sec. XVII - Deposito della Parrocchia di Sant’Ermete, Castagna (Frazione di Sassoferrato);

Immacolata Concezione - Giovan Battista Salvi, detto il Sassoferrato (Sassoferrato 1609- Roma 1685)
dipinto, olio su tela - quarto/quinto decennio del Sec. XVII - deposito della Pinacoteca di Brera, Milano;

Polittico raffigurante Sant’Antonio di Padova, San Sebastiano, San Rocco e San Martino (da sinistra verso destra) - Scuola marchigiana
dipinto, tempera su tavola - 1478 - proveniente dalla chiesa di Sant’Antonio, Sassoferrato;

Madonna e Gesù bambino con le corone del rosario, San Benedetto Abate, una Santa martire e Santa Scolastica (da sinistra verso destra) – Giovan Francesco Ferri (1701 - 1775 circa)
dipinto, olio su tela – metà del Sec. XVIII;

San Gerolamo - scuola romana
dipinto, olio su tela - prima metà del Sec. XVII;

Madonna con Gesù bambino e san Giovanni Battista - scuola marchigiana
dipinto, olio su tela - seconda metà del Sec. XVII. L’opera è copia da un dipinto del Sassoferrato, oggi conservato al Musée du Louvre di Parigi, che a sua volta riprendeva, variandolo, un dipinto di Raffaello, orga alla Ntional Gallery di Londra.

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